Matteo Tosi, il multiforme ingegno di un attore
Fiction televisive, cinema, teatro, sfilate di moda, musica. Tutto questo appartiene alla formazione e all’abilità artistica di Matteo Tosi, che incontriamo.
D- Una laurea in Discipline Arti Musica e Spettacolo all’ Università di Bologna, uno studio sul teatro corporeo ed una preparazione musicale. Come è avvenuto il tuo esordio nel mondo dello spettacolo?
R- E’ difficile rispondere con precisione a questa domanda, perché la passione per lo spettacolo è nata con me. Fin da piccolo scrivevo, creavo, pensavo, insomma avevo già mostrato i primi segni di un creatività poi esplosa nell’adolescenza. Dopo le Medie Primarie, cercavo disperatamente una scuola sullo stile di “Fame”, i famosi telefilm americani che vedevo in televisione, purtroppo in Italia non esisteva, così ho scelto di diplomarmi in Ragioneria e coltivare da me la passione per il canto e lo spettacolo. A 19 anni mi sono iscritto al Dams (Discipline Arti Musica e Spettacolo) di Bologna e mi sono laureato nel 1996 a pieni voti. Durante il periodo Universitario, ho frequentato un corso di recitazione e scrittura creativa e successivamente, mi sono diplomato Attore ed Operatore teatrale. La mia formazione è continuata poi con maestri internazionali del calibro di Jhon Strasberg (figlio del padre fondatore dell’Actor’s Studio di New York) e Ilza Prestinari. La formazione musicale invece si è completata grazie agli insegnamenti che mi ha trasmesso la grande Vocalist Iskra Menarini (Dalla, Morandi, Ron ecc.) con la quale continua oggi una grande amicizia. Gli anni della preparazione sono sempre un ricordo entusiasmante, perché comprendi e realizzi, quanto sia importante coltivare e far crescere il talento.
D- Tanti i ruoli nelle fiction e nei film, qual è il personaggio che hai interpretato che più si avvicina alla tua personalità?
R- Li ho amati tutti, soprattutto quelli più lontani da me. Amo i ruoli ambigui poco chiari, poco dichiarati, soprattutto quelli che ti permettono di indagare le parti più ombrose ed oscure del tuo mondo interiore. Quelli che ti infastidiscono sono in un certo senso i più stimolanti.
Dal punto di vista mediatico Il personaggio di Giulio Solari di Incantesimo, mi ha dato grande notorietà presso il grande pubblico, nonostante avessi già interpretato diversi ruoli in Fiction di successo come Carabinieri, L’ispettore Coliandro (uscito di recente anche negli Stati Uniti) e Crimini. Ma ho amato soprattutto girare film a tinte forti per la regia di Ivan Zuccon, in Bad Brains, interpreto Mirco, un “misterioso” personaggio che si imbatte in una coppia si sanguinari killer, in Colour from the dark, prossimamente in 3D, interpreto il ruolo di un prete esorcista e in Wrath of the crows , la cui Prima Mondiale sarà a Los Angeles il prossimo Febbraio, sono un soldato aguzzino.
D- John Strasberg è una figura molto importante per il tuo percorso artistico.Il metodo Strasberg ha come fine quello di portare l’attore a creare il personaggio autonomamente, senza agire in modo solo tecnico e meccanico, secondo i ritmi degli elementi che regolano la vita sulla terra. Come si è evoluta la tua interpretazione seguendo questo metodo?
R-L’attore vive un’infinità di vite. Può mettere in scena circostanze e personaggi reali, autentici, “vivi. Mente e corpo se allenati e stimolati bene, sono in grado di proiettare l’attore ed essere realmente qualcosa di altro da se (il personaggio) e stare in una dimensione spazio-tempo diversa. Questo è un grande privilegio, possiamo vivere anche ciò che nella nostra vita reale non avremmo mai, o non vorremmo mai vivere. Questo lo trovo sorprendente, unico e incredibile. Ecco Jhon mi ha fatto capire meglio ciò che avevo solo intuito.
D- Dal teatro al cinema fino alla musica. Come cantante hai partecipato a numerosi festivals e musicals, citiamo tra i tanti, “Castrocaro Terme” e “Una voce per Sanremo”.
La canzone che più ti ha fatto emozionare negli ultimi anni?
R- Ce ne sono davvero tante, i grandi cantautori Italiani hanno saputo esprimere in parole e musica tutte le parti straordinarie, ma anche controverse ed ombrose dell’animo umano. Spesso “sentiamo” fortemente una canzone perchè in un certo senso ci porta dentro alla vita, è come uno specchio di ciò che viviamo. Se devo dare un titolo ora, ti direi “Someone Like you” di Adele. Augurare il bene ad una persona che si è amato, anche quando la storia è finita, è espressione di intelligenza, sensibilità e amore vero. La musica poi è una vera carezza dell’anima.
D- Per l’ Estate Carrarese 2012 a Padova sei stato tra gli attori protagonisti di “Gioco d’identità”, un recital in poesia diretto da Giuseppe Lorin. Cos’ è per te la poesia?
R- Lo spettacolo “Gioco d’Identità” di Michela Zanarella per la regia di Giuseppe Lorin, è stato un viaggio profondo dentro la poesia dell’autrice. Le parole dei suoi versi altro non sono che il dar voce all’anima, che spesso se ne sta in silenzio ad ascoltare parole inutili. La poesia è l’espressione viva del DNA dell’anima. Se è “vera” non è mai retorica e colpisce sempre il cuore di chi l’ascolta.
D- Che rapporto hai con la tua città d’origine?
R- Straordianrio. Amo ritornare nei miei luoghi d’origine, mi appartengono e sono sempre portatori di linfa vitale. Il Polesine è una sorta di Camargue italiana sulle rive del Po. Terra e acqua, una pianura dove odori e sapori si fondono e confondono. Misteriosa e nebbiosa d’inverno, infuocata dai tramonti d’estate.
D- Progetti, impegni per il futuro.
R- Ci sono diversi progetti nell’aria. Ho preso visione di due sceneggiature che mi vedrebbero protagonista in ruoli diversi, ma ugualmente interessanti, ma mi riservo di parlarne più compiutamente a contratto stipulato. Al momento posso tranquillamente dire che si tratta di progetti per il cinema, uno di argomento storico l’altro sociale, prodotto dalla Garda Produzioni. Sarò impegnato anche nella promozione di due film che mi vedono tra i protagonisti: Wrath of the crows, che uscirà a febbraio e Le Lacrime di San Lorenzo, la cui uscita è prevista per Novembre. Sono impegnato anche sul fronte teatrale. A fine anno debutteremo con il Cinemusical Opera Palladio di cui sono autore e coregista e coproduttore, e sembra si riprenda per qualche data lospettacolo “Gioco d’Identità” di Michela Zanarella. Giuseppe Lorin, inoltre, mi ha proposto un ruolo molto interessante in Pietas Pasolini, uno spettacolo che vedrà la luce il prossimo anno. Insomma un periodo ricco di appuntamenti e progetti, animato come sempre da tanta, tanta passione!
Intervista tratta da Periodico Mag n. 0
http://www.periodicodaily.com/magazine/Periodicomag_numero0_ottobre2012.pdf
Michela Zanarella
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