Gran Torino
di Elena Mannelli
Un uomo freddo, cinico e tremendamente razzista, reduce della guerra di Corea: Walt Kowalski, interpretato da Clint Eastwood, è inorridito da tutto ciò che lo circonda e non cerca in alcun modo di mascherarlo.
Disprezza i suoi figli e i suoi nipoti: materialisti e superficiali; il giovane parroco che, per desiderio della defunta signora Kowalski, sembra volerlo confessare in ogni modo e più di ogni altra cosa non sopporta tutti quegli asiatici, o per dirlo con le sue parole “quei topi di fogna” contro cui aveva dovuto combattere in guerra e che adesso sono i suoi vicini. La sua unica passione sembra la Ford Gran Torino del 1972 che tiene con cura in garage e che un giorno tenterà di rubare il giovane coreano Thao.
Thao sembra essere l’antitesi di Walt: timido, insicuro e impaurito dal futuro che gli si prospetta, un futuro fatto di criminalità e incertezze. I due apparentemente non hanno nulla in comune ma entrambi reagiscono, chi al disprezzo, chi alla paura, allo stesso modo: chiudendosi in loro stessi. E’ inevitabile che i due si scontrino e nello scontro trovino il loro grande incontro: Walt con la sua sfrontatezza aiuterà Thao a uscire dalla sua paura e Thao aiuterà Walt a superare i suoi pregiudizi. Walt soccorrerà e difenderà anche Sue, sorella di Thao, che lo definirà ‘un uomo buono’, definizione di cui sembra infastidito e al tempo stesso compiaciuto.
Del signor Kowalski razzista e intollerante rimarrà ben poco, l’affetto supererà il pregiudizio e l’amicizia porterà a gesti estremi, a gesti commoventi e profondamente umani che solo un cinico indignato per la sofferenza e l’umiliazione causata a chi, con il tempo, è diventata una famiglia più vera di quella di sangue, può compiere. Walt Kowalski avrà la forza di stravolgere il futuro lurido che aveva davanti a sé, e per farlo usa la sua arma migliore: il coraggio di fare ciò che si deve fare, semplicemente.
Gran Torino non è solo un manifesto antirazzista, non è solo la dimostrazione di come la compenetrazione di esperienze e valori porti ad un legame solido, ma è anche un film in cui Clint Eastwood, proponendo una trama semplice e lineare ed un contenuto anche comico, fa sì che per ogni personaggio si crei un senso di compassione, di umanità e di moralità.
Gran Torino è un film che ci invita a cambiare perché i tempi stanno cambiando o, come per Walt Kowalski, sono già cambiati.
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