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BALENCIAGA: LO SCULTORE DELLA MODA

BALENCIAGA: LO SCULTORE DELLA MODA

di Antonietta Bonanno @MyVintageCurves
Cristobal Balenciaga veniva da un piccolo borgo del nord della Spagna, nei Paesi Baschi e aveva di fronte a sé una scelta: ispirarsi al mestiere del padre, che faceva il pescatore, o a quello della madre. Cristobal si lasciò affascinare dalla sartoria. Conosciuto come uno dei più grandi Couturier del ‘900, era uno dei pochi in grado di disegnare, tagliare e cucire da solo le proprie creazioni. Di lui Dior diceva: “L’alta moda è come un’orchestra e il suo direttore è Balenciaga”.


Intimamente legato alle sue origini spagnole, si era ispirato nelle sue collezioni agli abiti dipinti nei quadri di Velazquez, al bolero indossato dai toreri, ai pizzi neri, ai forti contrasti di colore e ai costumi delle ballerine di flamenco.
Dopo un brillante esordio in Spagna, si era trasferito a Parigi a causa della guerra civile. Qui, nel 1956, distaccandosi completamente dallo stile imperante del periodo, fatto di vite sottili e gonne a ruota, aveva lanciato una nuova linea introducendo la distruzione della silhouette a favore di una maggiore purezza delle forme. Celebri sono il suo “sacco nero”, uno chemisier dritto che non segna il punto vita, le linee a uovo e a palloncino e il favoloso abito da sposa dal disegno minimale, con copricapo abbinato, realizzato nel 1968 in seta e gazar. Il Gazar è una rigida raffia di seta, creata appositamente per Balenciaga dalla casa Abrahm, la cui robustezza consentiva di plasmare la forma dell’abito creando effetti teatrali e scultorei.
Dei suoi abiti Balenciaga diceva che potevano essere indossati solo da donne speciali, dal carattere forte. Per questo e per la sua maniacale cura del dettaglio, l’attenzione altissima a tutto il processo di realizzazione dell’abito, nel 1968, con l’avvento del prêt-à-porter, si ritirò.
Nel suo paese d’origine, Getaria, l’architetto cubano Julián Argilagos ha progettato l’edificio che ospita il Museo Balenciaga. Qui sono raccolti alcuni dei capolavori del Couturier spagnolo, a cui gli stilisti di oggi ancora largamente si ispirano.

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