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Moda e solidarietà, Cucinotta e Maria Grazia Severi insieme per Pangea

Moda e solidarietà, Cucinotta e Maria Grazia Severi insieme per Pangea

Moda, volti del cinema e solidarietà. Insieme si incontrano in occasione delle passerelle di Milano dedicate alla prossima primavera estate per dire basta alla violenza sulle donne, in Italia e nel mondo.

I protagonisti sono Maria Grazia Severi, maison di pret-a-porter femminile; Maria Grazia Cucinotta e Pangea, onlus che si occupa di supportare la formazione e la crescita delle donne in difficoltà e i loro bambini in tanti Paesi del mondo. Dall’incontro nasce una capsule collection femminile e dal mood animalier.
Il ricavato dalla vendita della collezione sarà devoluto interamente a Pangea. “Che una donna si occupi di un’altra donna – spiega Cucinotta all’Adnkronos – è una cosa importante che deve venire spontaneamente. Lo fai attraverso un qualcosa che sembra futile, ma non lo è, soprattutto quando ci si compera un vestito o ci si vizia nella consapevolezza che dietro a tutto questo c’è anche una buona azione”.
La stilista Francesca Severi e Maria Grazia Cucinotta hanno disegnato insieme la collezione. “Ci siamo divertite a fare quello che non avevo mai fatto in vita mia”, confessa l’attrice. “Abbiamo passato un paio di giorni insieme a disegnare e creare questa collezione che doveva rappresentare il made in Italy, le donne e che doveva essere anche un segnale forte in grado di dire: io non ho paura di farmi vedere femmina, perché non significa che sto provocando. Essere femmina non deve attirare la violenza”.
“La nostra nostra – spiega Francesca Severi – è un’azienda formata prevalentemente da donne. Noi crediamo nella donna, nelle capacità della donna. Le donne come mamme, come nonne, come imprenditrici. Noi siamo emiliane. E in Emilia c’è un grande senso del dovere lavoro, ma esiste anche quello della famiglia. Noi vogliamo esaltare le donne”. Ecco che allora “abbiamo pensato in funzione della settimana della moda – racconta la stilista – questa capsule collection per cercare di aiutare le donne nel vero senso della parola, perché anche solo devolvere un po’ di denaro non è sufficiente per creare un futuro. Se crei a una donna una professione prende fiducia in se stessa e crea un futuro per sé e la sua famiglia”.

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