Tessuti tecnici e l’opulenza del barocco siciliano nella collezione Frankie Morello
La pulizia delle forme e l’opulenza dell’arte barocca siciliana. Da questo insolito legame nasce la collezione Frankie Morello per la primavera-estate 2014. Una linea nella quale Pierfrancesco Gigliotti e Maurizio Modica reinterpretano in chiave contemporanea la ricchezza dei gioielli di Fulco di Verdura, leggendario nobile siciliano che visse nei primi anni del 900, tra Venezia, Parigi e New York, incantando il Jet Set con le sue creazioni.
Una donna contemporanea, quella a cui si rivolge. Una donna, come affermano i due stilisti, leggera ed elegante.
Ricami all over e dettagli in metallo dorato arricchiti da pietre che richiamano rubini, turchesi, coralli e acquamarine, celebrano un ‘lusso positivo’.
Tessuti doppiati si sovrappongono a sontuose lavorazioni che emergono dalle trasparenze dei tessuti see-through o da scolli e spacchi geometrici.
Georgette e organza vengono miscelati a tessuti tecnici che richiamano le cerate dei velisti.
I volumi sono boxy e lasciano scivolare il punto vita in basso, con linee che ricordano lo stile anni 30. ‘’Quelli che abbiamo scelto – afferma Gigliotti a Ign, testata online del Gruppo Adnkronos – sono tessuti che fanno riferimento anche alla alta moda. Tuttavia – aggiunge – la nostra moda è rivolta ad un pubblico fondamentalmente giovane e quindi anche i capi più importanti vengono proposti in maniera scanzonata. Ad esempio le gonne importanti con le felpe, gli abiti da sera con i sandali in gomma’’.
La palette dei colori è dominata dal bianco che si tinge ora di rosso geranio, ora di verde Tiffany. Le stampe si ispirano a Piero Fornasetti e Cornelis Escher, autori di opere metafisiche, con forme antropomorfe nei toni del bianco e del nero da abinare al ‘tessuto stucco’ total white o nelle versioni armaturate o matelassé.
Voglia di semplicità negli accessori. I sandali, flat bianco e argento, si alternano ai tacchi altissimi total silver. Le borse, illuminate da pietre e plexi, sono studiate per appoggiare il dettaglio gioiello sulla mano di chi le porta. Una semplicità di cui, secondo i due designer, in questo periodo si sente bisogno: “Secondo noi – dice Modica – non ci sono ancora segnali che giustifichino tanto ottimismo, come dicono molti stilisti. Questo mondo è rimasto sostanzialmente com’era. Forse ci sono delle ‘pennellate’, ma – conclude – alla fine siamo sempre lì’’.
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