Farmaci – Aifa: “Cala l’uso di antibiotici, cresce quello di antidepressivi”
Pillole contro il male di vivere in aumento in Italia. Gli antidepressivi rappresentano una delle voci principali della spesa farmaceutica pubblica del nostro Paese, dal momento che l’uso di questi farmaci è cresciuto costantemente nell’arco degli ultimi otto anni (+4,5% nel 2012 rispetto al 2004). Lo evidenzia il Rapporto realizzato dall’Osservatorio sull’impiego dei medicinali (OsMed) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), presentato oggi a Roma.
La prevalenza della depressione è più alta nelle donne rispetto agli uomini e cresce in maniera rilevante all’aumentare dell’età: in linea generale le donne mostrano una prevalenza d’uso più alta per i farmaci del Sistema nervoso centrale, che inizia ad aumentare in maniera costante a partire dalla fascia di età compresa tra i 35-44 anni, in cui le donne assumono in media 44 dosi di farmaco ogni mille abitanti contro le 37 degli uomini. Una tendenza che si conferma sino alla fascia di età superiore ai 75 anni, che mostra come le dosi giornaliere ogni mille abitanti siano quasi 175 per le donne a fronte delle 131 circa per gli uomini. Per quanto riguarda l’appropriatezza prescrittiva, le linee guida raccomandano un trattamento di almeno sei mesi nei pazienti con depressione, in virtù dell’alto rischio di recidiva, ma quasi il 50% dei pazienti in trattamento con antidepressivi sospende li sospende nei primi tre mesi di terapia e oltre il 70% nei primi sei mesi.
Diminuisce, invece, l’uso di antibiotici. Nel 2012 ne è calato il consumo del 6% rispetto al 2011. L’anno scorso in regime di assistenza convenzionata (farmaci erogati dal Servizio sanitario nazionale attraverso le farmacie pubbliche e private) sono state infatti consumate 21,1 dosi giornaliere di antibiotici ogni mille abitanti, facendo registrare una riduzione rispetto all’anno precedente del 6,1%. Anche la spesa per questa categoria di farmaci ha fatto segnare una riduzione del 16,3% rispetto al 2011; la spesa pro capite nazionale è stata di 11,86 euro. Le categorie di antibiotici maggiormente utilizzate in regime di assistenza convenzionata sono state le associazioni di penicilline, i macrolidi e lincosamidi, le penicilline ad ampio spettro e le penicilline sensibili alle beta-lattamasi.
I consumi hanno continuato a mostrare un’ampia variabilità su base regionale e, in particolare, fra Nord e Sud. La Campania (31 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), seguita dalla Puglia (27,8 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) e dalla Calabria (26,6 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) continuano a essere le Regioni con il maggior consumo di antibiotici, mentre l’utilizzo meno elevato è stato registrato nella Provincia autonoma di Bolzano (12,6 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), in Liguria (14,3 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) e in Friuli Venezia Giulia (14,6 dosi giornaliere per 1.000 abitanti). Molte Regioni hanno mostrato una riduzione dei consumi negli ultimi dieci anni (rispetto al 2004) con un maggior calo in Campania (-1,5%) e Sicilia (-1,3%); mentre l’incremento tendenziale del consumo più rilevante si è registrato in Piemonte (+1,2%).
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