La nuova isola nata in Pakistan dopo il terremoto è stata fotografata grazie ai satelliti italiani
Arrivano dai satelliti italiani della costellazione Cosmo – SkyMed le prime immagini radar della nuova isola affiorata in superficie al largo della costa di Gwadar, nel Mar d’Arabia, in seguito al sisma di magnitudo 7.8 che ha colpito il Pakistan lo scorso 24 settembre. Le istantanee sono frutto delle attività di monitoraggio post-sismico che stanno impegnando il sistema radar italiano sulla provincia pachistana sud-occidentale del Balucistan. Costituito da fango e pietre vulcaniche, il lembo di terra recentemente emerso ha un’altezza compresa tra i 6 e 10 metri ed è lunga tra i 50 e i 100 metri.
I sismologi sospettano che l’isola sia il prodotto di un “vulcano di fango“, ossia di un getto di fango, sabbia e acqua che emerge a fiotti sulla superficie marina, ed è generato o stimolato dalle stesse onde sismiche. La guardia costiera pachistana ha confermato che fenomeni analoghi sono già stati osservati più volte nella stessa zona geografica nel recente passato: nel 1945, a seguito di un terremoto e del conseguente maremoto, e dopo il sisma avvenuto nel 1968. Nel primo episodio, la “nuova isola” rimase sopra la superficie del mare per alcuni anni prima di dissolversi, mentre nel secondo caso la neo-formazione svanì dopo un solo anno. Sono stati documentati vulcani di fango anche in Azerbaijan (1902), Mongolia (1957, 2006), Sumatra (2004) e Makran (2001), tutti indotti da forti terremoti.
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