Lampedusa, tragedia dei migranti “Oltre 80 morti e 280 dispersi”
Tragedia al largo di Lampedusa, dove un barcone carico di migranti – almeno 500 secondo i testimoni, si e’ incendiato ed e’ affondato. Sessantadue cadaveri sono stati recuperati, ma – come ha riferito il sindaco dell’isola, “il mare e’ pieno di morti”. Tra i corpi ci sono quelli di due bambini, uno dei quali sembra avere meno di tre anni, e di una donna incinta.
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“Ho chiesto ai soccorritori di descrivermi la situazione, mi hanno risposto che il mare e’ pieno di morti” ha detto il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, che sta seguendo le operazioni di soccorso. Sono circa 150 le persone recuperate in mare. I superstiti sono stati portati sulla banchina dove sono stati predisposti i mezzi e il personale per dare loro prima assistenza. Le operazioni di soccorso procedono convulse, e impegnano oltre a Guardia costiera, Guardia di finanza e carabinieri anche pescherecci Lampedusani.
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INCENDIO A BORDO, IL PANICO, LA TRAGEDIA
Un incendio divampato a bordo del barcone sarebbe la causa del naufragio. Lo riferiscono i superstiti, che raccontano di un falo’ acceso da alcuni dei passeggeri quando l’imbarcazione era in prossimita’ della costa dell’Isola dei Conigli, con l’intento di farsi avvistare e soccorrere. Le fiamme incontrollate si sono pero’ propagate e sul natante e’ divampato un rogo nel panico generale, che ha spinto tutti a gettarsi in mare.
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PRIMA DEL NAUFRAGIO GIUNTO A LAMPDUSA BARCONE CON 463
Poche ore prima un altro barcone carico di immigrati era approdato a Lampedusa. Lo scafo, con a bordo 463 persone, era giunto nella notte. Tutti i passeggeri erano in buone condizioni e sono stati alloggiati nel centro di prima accoglienza.
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