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La dualità del fisico e dello spirituale nell’arte pittorica di Franco Farina

La dualità del fisico e dello spirituale nell’arte pittorica di Franco Farina

E’ l’estetismo tra il reale e il surreale, la dualità del fisico e dello spirituale, a dominare le opere di Franco Farina. Nato a Bergamo, lavora nel suo studio ad Olgiate Molgora in provincia di Lecco. Dopo anni di intensa attività, le sue opere sono ora  in Italia, Germania, Danimarca, Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Spagna, Svizzera, Belgio, Olanda e Russia. E’ molto apprezzato per i suoi dipinti e per i ritratti. Michela Zanarella lo incontra per un’intervista.

 

D- Come ti sei avvicinato alla pittura e quali sono le tappe fondamentali che hanno segnato la tua carriera?

 

La pittura possiamo dire che è sempre stata una mia passione fin da bambino. Abitavo in un mulino, dove vi erano intorno anche alcune cascine con cavalli e animali dell’aia e quindi  vari pittori venivano a dipingere questi paesaggi ed io li guardavo, poi chiesi a mia mamma di prendermi una tavolozza con acquerelli e pennelli e mi misi a disegnare e dipingere anch’io. Un altro punto fondamentale fu un maestro che ebbi alle elementari che seppe riconoscere ed apprezzare le mie capacità naturali nel disegnare e dipingere e questo fu un incentivo nel creare e continuare per quella strada. Un’altra tappa fu a 19 anni, nel 1976 conobbi una ragazza, ora la mia attuale moglie, che dipingeva anche lei ed iniziai con lei a dipingere ad olio su tela, poi negli anni successivi, negli anni ottanta ho conosciuto un’ insegnate di acquerello e ho iniziato a studiare l’uso di questa tecnica ed utili anche l’uso di manuali d’arte e lo studio dell’ armonia del colore. Successivamente ho ripreso l’olio come tecnica, ma in un nuovo sistema più simile ai pittori rinascimentali, studio dei manuali e scritti dove sono riportate le tecniche e quindi la pittura ad olio che faccio,  perde quella matericità tipica del periodo impressionista. A questo punto siamo alla fine degli anni 80 e decido di creare una serie di opere che devono stupire e lasciare a bocca aperta, quindi creo una mostra, dopo le prime collettive ho organizzato mostre personali e da lì non mi sono più fermato. Da passione e hobby la pittura  è diventata la mia professione parzialmente negli anni 90 e completamente dopo il 2000. Ho collaborato con Gallerie e nello stesso tempo creo io stesso mostre collettive o personali. Ora collaboro con una Galleria di Stoccolma “Studio  Fyra  Årstider”

 

D- Quali correnti artistiche hanno in qualche modo determinato il tuo stile? Come si è evoluta o se vogliamo trasformata la tua arte nel tempo?

 

All’inizio come dicevo erano i pittori che vedevo dipingere tendenzialmente impressionisti ad affascinarmi, quindi facevo così anch’io. Amavo dipingere le ninfee di Monet, i laghetti con le ninfee ed il ponte giapponese. Mi piace molto Claude Monet. Nello studio dei pittori rinascimentali, nella loro tecnica di come creare tridimensionalità sulla tela o sulla tavola tramite il disegno, le luci, il colore e le varie velature provai ad usare queste tecniche e divennero mie. I vari studi che portavo avanti mi diedero modo di esprimermi sempre meglio e spaziare su vari temi, tecniche e materiali continuando a sperimentare e conoscere. Mi piace divagare su varie tematiche e con diverse tecniche arrivando a dipingere con lo stucco veneziano su pannelli preparati, anche se poi torno sempre ai classici colori ad olio e all’ausilio di colori acrilici e acquerelli che sono le tecniche classiche. Ciò che mi piace fare nell’arte pittorica, nelle immagini che creo è proprio interpretare un mondo che non obbedisca alle leggi naturali, come ad esempio la gravità o creare figure che son più parte del sogno e dell’immaginazione e quindi son più fedele a quel mondo sognato che al mondo solido della realtà di questo universo.

Grazie a studi di filosofia applicata ho avuto modo di accrescere e mantenere viva la mia creatività e fantasia.

 

D- Nelle tue opere è ricorrente la visione onirica del soprannaturale, mi ha particolarmente colpito “I due Universi”. Come è avvenuta la realizzazione?

 

Come ho accennato lo studio di una filosofia applicata permette di comprendere gradualmente chi Tu sia veramente, la dualità del fisico e spirituale, la relazione che hai in quanto spirito e il tuo corpo, con questo universo e gli altri esseri. Questo studio  mi ha dato modo di poter osservare il mondo sotto un’ altra forma. Una visione che ognuno di noi fondamentalmente ha, ma non sempre ne è consapevole, e certe  volte o spesso con la confusione della attuale società certe verità vengono offuscate. Quindi con questo dipinto ho voluto rappresentare l’anima ed il corpo, la dualità. In effetti quel dipinto “I due Universi” la prima versione dipinta in parte con pennellate di colore impressionista e il corpo e l’acqua dipinti in modo più simile alla tecnica rinascimentale, sono due mondi, il fisico rappresentato da quella bella fanciulla nell’acqua e la parte evanescente che si eleva al di sopra del corpo che è l’anima, ciò che Tu sei veramente. Ed il tutto espresso con  due tecniche diverse nello stesso quadro in perfetta armonia. Un voler armonizzare questi due universi, che è ciò che ciascuno di noi cerca di fare giornalmente in modo più o meno consapevole.

 

D-Spazi dal surrealismo all’astrattismo metafisico, sperimentare stili diversi può favorire il concetto di originalità?

 

Io spazio in vari mondi creativi, mi piace scrivere favole e poesie, mi piace la musica, mi piace la pittura e nella pittura mi piace creare senza dover soggiacere a correnti, tecniche o metodi. Questo non è gradito ad alcuni Galleristi che preferiscono il pittore inquadrato che dipinge sempre la stessa faccia o le stesse cose, così è identificabile. Non seguo quella regola, ma il mio concetto è che se un musicista è bravo dovrebbe saper suonare musica classica, jazz e rock, dovrebbe spaziare in queste forme d’arte musicale. Uno che sa leggere e fare solo musica classica lo ritengo limitato. Così nella pittura. Per me è un pregio il fatto che spazio in tecniche e varie forme d’arte. E’ un po’ come saper parlare tante lingue e quindi aver modo di farsi capire meglio. O potermi esprimere come meglio credo o sento in quel momento. E’ originalità.

 

D- La pittura e la sua funzione nella società. Una tua riflessione.

 

Posso estendere questo concetto all’arte. L’arte ha la funzione di elevare spiritualmente l’essere, la persona che sei TU. Quando senti una bella canzone, quando guardi un bel quadro, quando ascolti una bella poesia o quando leggi un bel libro, questa opera d’arte Ti deve dare un’emozione positiva, ti deve far sentire un po’ più vivo, ti deve elevare spiritualmente, ti deve portare in un mondo che si dischiude ai tuoi occhi grazie alle immagini, ai suoni o alle parole organizzati in modo armonioso per comunicare un messaggio. La vera arte deve trasmettere, deve darti qualcosa,  poco o tanto, ma è sempre una finestra sul mondo dell’artista che ha evocato in quel momento e te lo sta mostrando, e tu lo puoi percepire. E’ un momento magico e a volte possono scorrere le lacrime dagli occhi ascoltando una musica, osservando un quadro o leggendo un libro, lacrime di liberazione o gioia. In un certo senso l’artista inietta la vita in questa società e penso che la maggior parte delle persone siano artisti anche nel semplice vivere.

 

D- Come pensi possa essere l’arte del terzo millennio?

 

Ritengo che l’arte classica sia e sarà sempre la linea conduttrice. Ma aperta a sperimentazioni e tecniche innovative.

L’ uomo dopo aver sposato la materialità come se fosse un culto e accorgendosi della bassa condizione in cui si sta dirigendo, si rende conto in tempo per poter smettere di seguire il culto della materialità e quindi prendere a guardare la spiritualità in un nuovo modo in cui lo studio di questa materia non sia fatto di dogmi ma uno studio scientifico delle materie umanistiche, l’artista è il messaggero di questo nuovo movimento che è nato ed è in espansione.

Ogni movimento filosofico o religioso è stato espresso dagli artisti. Puoi vedere nell’arte che sta nelle nostre chiese e nei nostri musei. Ogni movimento di pensiero ha i suoi esponenti nella musica, pittura e nelle varie forme d’arte. Ma il gusto del bello è parte innata dell’uomo. E’ solo quando si degrada al punto da desiderare la morte per se e per gli altri che sembra prediliga il gusto del brutto (e dei cadaveri). Se guardiamo la storia, i periodi fiorenti delle civiltà sono pieni di artisti e di opere d’arte e i periodi brutti e negativi son pieni di morti, gli artisti erano pochi e i liberi pensatori venivano bruciati vivi (resi cadaveri). Spettacolo ben poco edificante per una società. Quindi possiamo dedurre che in base al numero di artisti che operano in una società questo influenza la qualità di vita di quella società. E le nazioni che hanno appoggiato l’arte ne hanno sempre giovato e sono luoghi civili, nazioni che invece hanno oppresso artisti hanno avuto brutti momenti e la vita in quei luoghi ne ha risentito. Mi auguro che le persone del governo e le persone comuni possano fare le corrette scelte in questo periodo in modo da ridare a questo mondo un nuovo rinascimento. Questo è ciò che auspico e che promuovo. E se si vuole veramente, e molte persone sono in accordo su questo, so che accadrà. Quindi hai una certa responsabilità in questo gioco.

 

D- Progetti per il futuro.

 

Mostre, che siano in Galleria o in piazza, l’importante è comunicare con le persone. Ho una mostra collettiva con altri artisti a Stoccolma tenuta dalla mia amica gallerista Irene. Domenica prossima 13 Ottobre in piazza a Lecco. Il 20 Ottobre a Vimodrone in provincia di Milano. A Novembre in una Galleria a Milano e poi Bergamo Alta in Piazza Vecchia etc etc. Ma i grandi progetti sono un nuovo rinascimento. Sono in comunicazione con parecchi artisti sia in Italia che all’estero e tutti accarezzano questa idea di un nuovo rinascimento sia nelle arti che nella società che porti maggiore benessere e sanità tra le persone. Poi non da meno un progetto di una scuola d’arte, dove uno può iniziare con le prime basi o può specializzarsi. Inoltre c’è da dire che ad un artista ed in particolare un pittore insegnano a dipingere, ma non basta, bisogna insegnargli anche come poter vivere con l’arte che fa. Mi piacerebbe proprio creare un nuovo movimento artistico ispirato ad un nuovo rinascimento. Passo per passo ce la faremo. Anche Tu che ascolti o leggi, non ne sei escluso.

intervista tratta da: http://www.elfapromotions.com/news/show_article.php?id=11101331708

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