Serial killer fuggito in autostrada. “Ha un’arma semiautomatica”
La Panda Van verde su cui e’ fuggito Bartolomeo Gagliano, il serial killer non rientrato nel carcere di Marassi dopo un permesso, ha lasciato una traccia in autostrada. Gagliano, quando ha lasciato a Genova il panettiere Maurizio Revelli, che aveva sequestrato per farsi accompagnare da Savona al carcere, ha imboccato l’autostrada per allontanarsi dal capoluogo. Parte da qui l’inchiesta della procura di Genova, coordinata dal pm Alberto Landolfi, per rintracciare il fuggiasco. Stamani, intanto, e’ stata raccolta in procura la testimonianza di Revelli. La vittima del sequestro ha riferito dei drammatici momenti in cui gli e’ stata puntata la pistola. “Era un’arma semiautomatica – ha riferito – Non so dire se vera o falsa, ma sembrava vera”.
Gagliano lo ha obbligato a raggiungere la casa della madre, dove ha preso tre borsoni con la propria roba. Aveva dunque premeditato la fuga: il permesso di cui stava godendo sarebbe durato soltanto due giorni. “Mi ha sempre tenuto sotto tiro – ha detto l’uomo – Poi siamo risaliti in auto e mi ha fatto andare a Genova in autostrada. Mi ha raccontato la sua vita, mi ha detto che ha fatto tanto carcere e che sarebbe dovuto rientrare”. Gagliano ha cambiato idea solo all’ultimo, intimando al panettiere di scendere dalla Panda in via De Marini. “Mi ha detto di non chiamare la polizia per un po’ – ha precisato il panettiere – cosi’ avrebbe avuto il tempo di scappare”. Le indagini proseguono serrate. Tutte le forze di polizia sono allertate, su tutte le auto di pattuglia delle forze territoriali e sulle frontiere e’ presente una foto e una scheda di Gagliano, braccato ormai in una enorme caccia all’uomo. “Domani rispondera’ il ministro Cancellieri in aula e dira’ nei dettagli tutto cio’ che c’e’ da dire”: cosi’ il ministro dell’Interno Angelino Alfano, a margine del summit Ppe in programma a Bruxelles, ha risposto a una domanda su Bartolomeo Gagliano.
Commento all'articolo