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Le 5 grandi scoperte scientifiche del 2013 che lasceranno un segno nella scienza: dalla medicina all’antropologia…

Le 5 grandi scoperte scientifiche del 2013 che lasceranno un segno nella scienza: dalla medicina all’antropologia…

Il 2013 è stato un anno ricco di scoperte scientifiche. Cinque però, sono quelle che segneranno, per sempre, la storia di quest’anno appena trascorso: 1)Lo studio del California Institute of Techology (Caltech) di Pasadena, prendendo a modello i corpi celesti orbitanti intorno alla stella Kepler-32, ha stimato l’abbondanza della Via Lattea: un centinaio di miliardi… tanti sarebbero i pianeti all’interno della nostra galassia, organizzati in numerosissimi sistemi planetari. Come scrivono alla Nasa, è la prima volta che i ricercatori, per stimare l’abbondanza della nostra galassia, considerano il sistema planetario di una nana di tipo M ( Kepler- 32, appunto, che conta 5 pianeti), i più comuni della vita Lattea, visto che le nane di tipo M costituiscono i ¾ di tutte le stelle che la popolano. Tra i 100 miliardi ipotizzati dagli scienziati, potrebbero nascondersi anche esopianeti potenzialmente abitati o abitabili da qualche forma di vita. Lo studio e la stima dell’abbondanza planetaria è si utile agli scienziati er ipotizzare eventuali “mondi paralleli” abitati da qualche forma di vita, ma permette anche di avere materiale per studiare come questi si siano formati.
EMBRIONI CLONATI – Copia2)Con lo stesso metodo impiegato nel 1996 per creare la pecora Dolly, un team di scienziati della Health and Science University dell’Oregon ha clonato, per la prima volta, embrioni umani capaci di produrre cellule staminali. La ricerca, pubblicata sulla rivista “Cell”, è una svolta per le potenzialità offerte dalle cellule staminali embrionali per il trattamento di molte malattie umane, tra cui il morbo di Parkinson e il diabete. Il procedimento di clonazione è avvenuto su 6 embrioni donati al Centro di ricerca ed i ricercatori dell’Oregon hanno dato un compenso finanziario alle donne donatrici di ovuli per gli esperimenti; un gesto considerato da molti del settore, come “eticamente discutibile”. A ciò si aggiunge il fatto che la creazione e la distruzione di un embrione umano è per molti, che ritengono che esso debba essere considerato alla stregua di un essere umano, “moralmente ripugnante”. Intanto, l’acceso dibattito su cellule staminali embrionali e clonazione è ancora aperto.
SONDA VOYAGER 1 – Copia3)Il 13 settembre 2013, la Nasa ha ufficialmente annunciato che la sonda Voyager 1, lanciata nel 1977, ha raggiunto lo spazio interstellare il 25 agosto 2012. Lo studio, pubblicato sulla rivista “Science”, porta la firma di Donald Guinett, ricercatore dell’Università di Iowa, insieme con i colleghi del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland, e della Catholic University of America a Washington. La sonda Voyager 1 della NASA, in 36 anni, ha esplorato il sistema solare e lo spazio oltre il suo limite esterno, varcando, il 25 agosto 2012, la soglia fatidica del confine esterno dell’eliosfera, l’insieme delle particelle cariche e del campo magnetico prodotti dal sole. Dalla calda bolla di particelle cariche del vento solare, al freddo spazio interstellare: è questo il passaggio completato dalla sonda Voyager 1 il 25 agosto 2012. Essa ha a bordo dispositivi abbastanza vecchi, con capacità di calcolo inferiori a quelli di un cellulare attuale, oltre a una copia del “Voyager Golden Record”, un disco per grammofono contenente suoni e indagini a testimonianza delle diverse culture e forme di vita del nostro pianeta.
CURIOSITY – Copia4)Nel marzo scorso, dopo i primi scavi e le prime analisi in loco, la NASA ha annunciato il rinvenimento di minerali argillosi e solfati nei campioni estratti dal Gale Crater, un cratere di impatto che si trova nella zona dell’atterraggio del robot Curiosity. Secondo nuove ricerche, Curiosity non solo ha trovato le tracce di un antico lago d’acqua dolce su Marte, ma ha anche scoperto che quel lago conteneva quantomeno gli elementi essenziali per lo sviluppo della vita. Nella depressione di 5 metri di profondità all’interno del cratere Gale, ribattezzata “Yellowknife Bay”, il rover si è imbattuto in una composizione di rocce sedimentarie con PH relativamente neutro, bassa salinità, un certo numero di elementi biologici chiave (carbonio, idrogeno, ossigeno, zolfo, azoto e fosforo). Secondo i ricercatori, questo sarebbe stato il luogo ideale per ospitare una vasta gamma di microrganismi procarioti. Il cratere Gale ha ospitato, miliardi di anni fa, un lago favorevole per la vita microbica… e a questo punto, l’annuncio del ritrovamento di inequivocabili tracce di vita su Marte, potrebbe essere sempre più vicino.
CRANI DMANISI – Copia5)A Dmanisi, in Georgia, David Lordkipanidze e i suoi colleghi studiano i preziosi fossili umani rinvenuti nel sito georgiano, risalenti a un milione e 800.000 anni fa: si tratta di 5 crani diversi per sesso e per età, ma decisamente contemporanei: un maschio anziano e privo di dentatura, due maschi maturi, una giovane donna e un adolescente di sesso ignoto. In particolare, Skull 5, ha attirato l’attenzione dei ricercatori per via di molteplici caratteristiche, mai osservate tute insieme in un fossile di Homo: viso lungo (simile a quello del più moderno Homo erectus), cervello piccolo ( come quello del più antico Homo habilis),denti grandi (simili a quelli del più antico Homo rudolfensis). Una bomba nel piccolo universo degli antropologi , datoc che se tale ipotesi venisse confermata, Homo erectus, H.habilis e H. rudolfensis apparterrebbero ad un’unica specie e sarebbe tutto da riscrivere nella nostra genealogia più remota!

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