Sla – Morto Ravasin, diffuse su web il suo testamento biologico
Si e’ spento oggi Paolo Ravasin, 53 anni, Presidente onorario della Cellula Coscioni di Treviso, da 15 anni affetto da Sla, la stessa malattia che ha ucciso Luca Coscioni, da nove anni allettato in una stanza a Villa delle magnolie a Monastier, 10 chilometri da Cessalto (Treviso) dove abita anche la sua famiglia. Il 20 luglio 2008, ricordano Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, con un video trasmesso proprio all’associazione, affido’ il proprio testamento biologico a Internet, dicendo “no” all’accanimento terapeutico, certificando la sua intenzione di opporsi a qualsiasi tipo di trattamento forzato. In particolare, dichiaro’: ‘nel momento in cui non fossi piu’ in grado di mangiare o di bere attraverso la mia bocca, oppongo il mio rifiuto ad ogni forma di alimentazione e di idratazione artificiale sostitutive della modalita’ naturale’. Nel 2009, a pochi giorni dall’approvazione in Senato dal Disegno di legge Calabro’ contro il testamento biologico rivolse un appello ai Presidenti della Repubblica, del Senato e della Camera, dichiarando tra l’altro: “questa legge – che non consente a me, che sono pienamente capace di intendere e volere, di rifiutare tali trattamenti – e’ manifestamente anticostituzionale’. Napolitano accolse il suo ‘appassionato messaggio’ pur ribadendo di essere tenuto “a un atteggiamento di rigoroso riserbo”ed esprimendo l’auspicio che “prevalga l’impegno a individuare soluzioni il piu’ possibile condivise”. Nell’ottobre 2012 aveva ottenuto la nomina di sua fratello Alberto quale sua amministratore di sostegno che prevede, tra l’altro, il potere di sostituirsi a Paolo Ravasin qualora non fosse piu’ cosciente o capace di esprimersi in capo al fratello per far rispettare le direttive anticipate di fine vita da questi espresse oralmente, mediante testamento biologico scritto e infine tramite video.
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