Serie A – Thohir dubbioso: “Episodi strani contro l’Inter…”
Anche il presidente dell‘Inter Erik Thohir, parlando al Corriere dello Sport, ha espresso il suo parere non certo positivo nei confronti degli arbitri, lamentele che vanno a sommarsi a quelle di tante altre squadre. “Gli arbitri non devono uccidere le partite – ha detto Thohir – perché alla fine gli spettatori capiscono gli errori. D’accordo, gli arbitri sono persone e possono sbagliare, ma se fanno errori continui, le persone possono farsi delle domande o magari pensare male. Grossi sbagli di continuo possono creare un grosso danno anche alla Lega perché i direttori di gara sono una parte importante del sistema e devono dare, da attori non protagonisti, il loro contributo alla crescita della Serie A. In molti incontri finora abbiamo avuto episodi un po’… così: non so se c’è qualcosa di sbagliato o se siamo solo sfortunati. Tutti hanno capito e visto quello che è successo. Ognuno con i propri occhi: io con quelli del presidente, i tifosi con quelli dei tifosi”.
Thohir elogia i fischietti italiani, e ricorda un episodio contro il Napoli: “La Lega di Serie A ha da sempre i migliori arbitri al mondo. Se all’estero parli degli arbitri italiani, tutti dicono che sono il top. E devono rendere di conseguenza. Contro il Napoli, per esempio, abbiamo giocato bene proprio come i nostri avversari e mi sono congratulato con il presidente De Laurentiis. In quell’occasione, però, c’è stato un episodio che ha condizionato il match”.
Infine l’indonesiano ha un’idea per migliorare il rapporto con gli arbitri: “Mi piacerebbe che gli arbitri parlassero come facessero i calciatori per ‘proteggere’ le loro decisioni. Giuste o sbagliate che siano. Il mondo sta cambiando e gli uomini commettono degli errori. Se la tecnologia può contribuire a limitarli, è positivo. Non sono d’accordo con l’utilizzo della tecnologia a 360 gradi perché il calcio perderebbe il suo lato umano, ma per esempio potrebbe essere importante la goal line technology. Per chi è in campo, ma anche per i media”.
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