Tecnico italiano rapito in Libia. “E’ diabetico, ha bisogno dell’insulina”
Un italiano, tecnico del settore dell’edilizia, è stato rapito a Tobruk in Cirenaica nella parte orientale della Libia. Lavora per una ditta di costruzioni presente da anni nella regione, la ‘Enrico Ravanelli’ di Venzone (Udine). Secondo le prime informazioni della polizia locale l’uomo potrebbe essere sequestrato a scopo di estorsione: è stata ritrovata la sua auto con le chiavi inserite nel cruscotto, non ci sono segni che lascino pensare ad un’azione di integralismi islamici, molto presenti nella regione orientale della Libia.
L’italiano – la cui identità è nota alla Farnesina – è diabetico e nell’auto sono state ritrovate le sue medicine e la sua insulina. Per questo il ministero degli esteri ha fatto diffondere la notizia del rapimento anche ai media libici, spiegando che ha bisogno di cure: la notizia è stata rilanciata da Radio Tobruk e dai siti internet.
La ‘Enrico Ravanelli Spa’ è una società di costruzione impegnata dall’ottobre 2012 nei lavori per la ricostruzione degli impianti idrici e fognari di Tobruk. L’azienda ha vinto un appalto da 130 milioni di euro, impegnando duecento operai libici ed egiziani, oltre a una trentina di tecnici e dirigenti.
La Cirenaica è la regione orientale della Libia da cui nel 2011 scaturì, a Bengasi, la rivolta contro Muammar Gheddafi e da allora è rimasta la più turbolenta del Paese nordafricano. Il controllo delle forze di Tripoli è ridotto. Nell’area spadroneggiano miliziani che non riconoscono le autorità centrali. A metà del mese di gennaio siano stati rapiti a Motouba, sulla strada tra Derna e Tobruk, altri due italiani, gli operai edili Francesco Scalise e Luciano Gallo, che sono stati poi rilasciati il 7 febbraio scorso.
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