Le truffe online sono in agguato anche durante il periodo estivo
Poco prima delle vacanze estive, proliferano le offerte turistiche last minute per l’acquisto di soggiorni in hotel o pacchetti viaggio all’estero. L’industria del turismo è uno dei settori più avanzati nell’utilizzo di Internet come canale di distribuzione, quindi vi sono sempre più opzioni a disposizione del pubblico per la ricerca. Spesso vengono proposti online sconti e offerte interessanti e attraenti per l’acquirente.
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Tuttavia, come in molti altri settori nell’e-commerce, esistono potenziali rischi per gli acquirenti a causa di siti fraudolenti che vendono prodotti contraffatti o “servizi” e si fingono venditori legittimi. Studi internazionali di MarkMonitor, società specializzata nella protezione del brand online, hanno rivelato un’elevata incidenza di cyber-squatter che utilizzando alcuni dei marchi riconosciuti nel mondo dell’ospitalità, che deviano una parte del traffico delle potenziali visite dei clienti verso le pagine di prenotazione online dei canali partner dei marchi attraverso tecniche di marketing sui motori di ricerca.
I cyber truffatori e i falsari sono ben consapevoli della nostra spasmodica ricerca delle offerte in rete, soprattutto nei periodi di alta stagione. I consumatori affrontano il rischio di fare una prenotazione in buona fede da uno degli operatori chiamati ‘fantasma’, di solito situati in altri paesi, che offrono agli utenti un bonus per la prenotazione, che si rivela poi non essere valida o prevede cancellazioni senza preavviso al cliente. Si tratta di esperti nel traffico che intercettano i consumatori che cercano prodotti a buon prezzo con parole chiave legate al marchio o a una destinazione online, termini come “offerta”, “last minute”, ecc.
Una categoria di siti a rischio è quella che offre viaggi o soggiorni con sconti troppo elevati e prezzi ben al di sotto del mercato. Può essere che in realtà non esistano nemmeno i servizi o gli alloggi promessi. Inoltre, ci sono siti che si offrono ai consumatori con intenzioni legittime, ma se il sito web in questione non dispone di risorse e non ha una società registrata alle spalle, nel momento in cui sorge un problema con il contratto di servizio, il cliente può perdere il viaggio, senza recuperare i soldi e può non riuscire a rivalersi su alcuna agenzia ufficiale.
MarkMonitor ha reso disponibile nel 2011 un report con cifre allarmanti. Il Brandjacking Index®, incentrato sulla prenotazione di hotel online, rivela che il traffico online perso a vantaggio della concorrenza nonché il pagamento di commissioni inutili costa agli hotel di tutto il mondo 2,2 miliardi di dollari all’anno. Oltre 580 milioni di visite da parte di viaggiatori altamente qualificati vengono dirottate dai siti di prenotazione online dei marchi a quelli dei partner di canale tramite tecniche di marketing relative ai motori di ricerca.
L’analisi è stata condotta su cinque marchi alberghieri internazionali, inclusi marchi economy, della fascia media di mercato e lusso, e ha interessato siti di ecommerce, marketplace per gli utenti e campagne e-mail che promuovono marchi alberghieri. Lo studio ha anche analizzato più di 1,3 milioni di annunci di ricerca innescati da quasi 4000 combinazioni di parole chiave che includevano quei marchi e ha calcolato il flusso di traffico generato per sviluppare le stime.
Quello che spesso consumatori e albergatori non vedono è che c’è il rischio per i marchi alberghieri che il traffico di ricerca venga intercettato da agenzie di viaggio online (OTA) e potenzialmente dirottato sulla concorrenza. La conseguenza è che i marchi alberghieri perdono clienti e introiti a vantaggio della concorrenzaoppure pagano commissioni inutili.
I consumatori dallo scorso Novembre devono anche fare attenzione anche alle nuove estensioni dei gTLD (general Top Level Domains): è stata fatta la richiesta per i domini .vacations, .cruises, .holiday e .voyage per citarne alcuni, e, quando verranno attivati, le aziende potranno pianificare nuove campagne marketing vantaggiose e interessanti per i consumatori, ma che potrebbero nascondere la possibilità di nuove truffe online. Jerome Sicard di MarkMonitor commenta: “I nuovi gTLD stanno aprendo un nuovo mondo di opportunità per tutti gli operatori del commerce online. Stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri clienti per essere pronti a proteggere il loro brand online da possibili attacchi dai professionisti del crimine online che operano pari passo delle nuove tecnologie.”
Fonte Spotandweb.it
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