Uno Studio Dimostra Che Facebook Ti Rende Triste
alla larga da Facebook, Twitter e soci.
A sostenere che frequentazione dei social network «può minacciare il benessere soggettivo» è la ricerca di due studiosi italiani, Fabio Sabatini e Francesco Sarracino, che lavorano rispettivamente per l’Università La Sapienza di Roma e l’Institut National de la Statistique et des Études Économiques du Grand-Duché du Luxembourg.
Il problema non sta nei social network in sé, ma nelle persone aggressive, negative e maleducate che capita sovente di incontrarvi.
«Nelle discussioni online con sconosciuti, le persone indulgono con maggior facilità in comportamenti aggressivi e irrispettosi» sostengono i due ricercatori. «Le reti online sono anche un terreno fertile per la diffusione di contenuti dannosi, offensivi o controversi che spesso si situano al confine tra la libertà di parola e i discorsi d’odio».
Così, più tempo si passa frequentando i social network più si viene esposti a contenuti negativi; di conseguenza cala la fiducia negli altri e, in generale, ci si ritrova a dover convivere con una sensazione di malessere: in sostanza, si sta peggio.
A conclusioni simili è arrivato Ethan Kross, psicologo dell’Università del Michigan, conducendo una ricerca durante la quale ha raccolto le sensazioni e il grado di soddisfazione di un gruppo di volontari, intervistandoli cinque volte al giorno per due settimane.
Ogni volta Kross chiedeva a ciascun volontario come si sentisse, se si sentisse solo o preoccupato e se avesse usato Facebook dall’ultima volta, o se avesse interagito con qualcuno in altro modo.
Ha così scoperto che l’umore dei partecipanti peggiorava tanto più quanto più tempo passavano su Facebook nel periodo tra due interviste.
All’inizio e alla fine dello studio Kross ha anche chiesto ai volontari di definire il livello di soddisfazione nei confronti della propria vita, scoprendo che i maggiori utilizzatori di Facebook avevano visto calare sensibilmente la soddisfazione.
La ricerca non ha trovato prove del fatto che le persone usassero Facebook quando si sentivano già tristi, mentre è stato rilevato che tendevano a visitare il social network quando si sentivano sole.
«In superficie, Facebook fornisce una risorsa inestimabile per soddisfare i bisogni umani basilari di socializzazione» – ha commentato Ethan Kross – «ma abbiamo scoperto che anziché migliorare il benessere l’uso di Facebook produce il risultato opposto: lo danneggia».
«Questi risultati rivestono un’importanza critica perché vanno al cuore dell’influenza che i social network possono avere sulle vite delle persone» aggiunge John Jonides, co-autore dello studio.
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