A Napoli il set di Calìgo, tra luoghi simbolo e opere d’arte
Un viaggio labirintico tra l’ovvio e il dubbio, il bivio quotidiano alla base delle nostre scelte. Si intitola Calìgo la seconda opera cinematografica del regista napoletano Egidio Carbone, le cui riprese sono attualmente in corso a Napoli. Dopo il successo del 2014 ottenuto con “Guado “, Carbone porta avanti la sua sperimentazione sulla Teoria dell’Attore Costitutivo e approfondisce ulteriormente gli studi sull’intimo della materia.
Col suo occhio ci conduce alla riscoperta di luoghi simbolo di Napoli e delle zone limitrofe, dei grandi capolavori della storia dell’arte e alla conoscenza di opere inedite dell’artista partenopea Francesca Strino realizzate appositamente per il film.
Il Castel Sant’Elmo, il Museo Filangieri, la Chiesa di San Giovanni a Carbonara, l’Ecoparco del Mediterraneo sono alcuni luoghi scelti per le riprese. Calìgo è la protagonista del secondo capitolo della Trilogia “Trascendenze”. Nel suo percorso si confronta con il senso del Tempo, inteso come cadenza ritmica della vita; con il senso della Libertà, nella massima espressione possibile: il pensiero indomito; con il senso di Giustizia, l’equilibrio
naturale di tutte le cose custodito, preziosamente, nell’intimo della materia.
Il regista ha articolato il film in una sceneggiatura non canonica che si sviluppa in 17 quadri alternati in due differenti e complementari categorie, quadri “morfologici” e quadri “cosmologici”, più un preambolo e un finale.
Il progetto nasce dalla necessità di continuare, in campo cinematografico, la sperimentazione artistica già avviata in Guado e, precedentemente, in ambito teatrale.
Carbone, con i suoi studi, indaga sul modo di essere del personaggio in scena e nel tempo scenico partendo dallo studio della deformazione della materia, in particolare dall’acciaio per le costruzioni edilizie. La Teoria dell’Attore Costitutivo di Egidio Carbone è stata presentata, nel 2012, nella Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli.
Egidio Carbone, 37 anni, è un drammaturgo, regista e attore campano. Tra le sue opere più importanti, La Bufaliera,
presentata al Teatro San Carlo di Napoli nel 2010 e tradotta in lingua araba da Mohamed Salmawy. In più di dieci anni di studio e ricerca ha formulato la Teoria dell’Attore Costitutivo, ideata durante gli studi alla Facoltà di Ingegneria, sulle affinità tra la moderna teoria della deformazione della materia e il modo di essere del personaggio in scena. Con “Guado” (2014), Carbone ha sperimentato per la prima volta la sua teoria nel cinema dopo averla applicata nei suoi testi teatrali. Nel film corto il regista ha ricercato, nel legame costitutivo dell’acciaio per le costruzioni edilizie, il divenire del personaggio in scena e nel tempo scenico.
Francesca Strino, classe 1979, è un’artista napoletana. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Napoli, Cattedra di Scultura diretta dal Prof. Di Fiore, con una tesi sul ritratto che ha portato i suoi lavori alla creazione di un’esposizione, nel 2002, per la celebrazione del 250° Anniversario della Fondazione dell’Accademia. La passione per la pittura però ha prevalso nella sua espressività artistica portandola
ad essere presente con le sue opere in molte Gallerie d’Arte in Italia ed all’estero.
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