Tennis – Atp Shanghai – Diretta finale Djokovic-Del Potro alle 10:30
La finale del Masters 1000 cinese se la giocheranno dunque Djokovic e Del Potro. L’argentino., testa di serie numero 8, in alcuni momenti ha sovrastato il rivale: la sua “clava” si è letteralmente abbattuta sul maiorchino: potenza devastante accompagnata da una intensità che spesso fa difetto al 25enne tennista di Tandil, probabilmente l’unico, quando queste due qualità si fondono, a potersela giocare alla pari con i vari Nadal, Djokovic e Murray. Delpo ha vinto con un eloquente 62 64. Dominio assoluto nel primo set, poi nel secondo Rafa ha provato a ribellarsi, ha anche avuto diverse palle break, ma non ha mai dato l’impressione di poter realmente far girare il match. Break dell’argentino nel quinti game (3-2), poi 64 senza mai cedere il turno di battuta.
Per Del Potro è la terza finale in un Masters 1000 dopo quella in Canada del suo fenomenale 2009 e quella di quest’anno a Indian Wells, entrambe perse. Insegue il titolo numero 17 nella sua 23esima finale nel circuito maggiore.
Ma anche Djokovic si è risvegliato. E’ una sensazione netta: scendere dal piedistallo del numero 1 del mondo potrebbe avergli fatto più bene che mai. In semifinale a Shanghai è toccato a Jo-Wilfried Tsonga – e al giudice di sedia – subire le ire di questo Nole furioso. Nel momento in cui ha perso il primato mondiale ha ritrovato un obiettivo: ecco perché sembra meno anestetizzato in campo, meno disposto a subire. Dopo una stagione iniziata col trionfo in Australia, Djokovic ha raggiunto piazzamenti importanti ovunque ma non ha centrato altri successi memorabili, oscurato dalla stella Nadal.
In Cina, vincendo a Pechino e arrivando alla sua nona partita vinta consecutivamente a Shanghai, sembra uscito definitivamente dal limbo. La sua settima finale stagionale se l’è guadagnata regolando Jo-Wilfried Tsonga per 62 75. Il primo set è stato a senso unico dal 3-2 in suo favore, quando ha rintuzzato il piccolo tentativo di rimonta del francese, partito subito ad handicap (3-0). Il secondo avrebbe potuto essere altrettanto netto, se non si fosse fatto recuperare un’altra volta un break di vantaggio. Nervoso per tutto il parziale, Nole se l’è anche presa vigorosamente – a torto più che a ragione – con il giudice di sedia per la gestione di due chiamate dubbie e in ritardo, andate contro al serbo. Come prevedibile, giunti al fotofinish la volata è andata al serbo, che ha chiuso al dodicesimo gioco sul servizio di Tsonga.
Oggi Djokovic, contro Del Potro, andrà a caccia del suo 39esimo titolo in carriera, nella 60esima finale. A Shanghai difende il titolo dello scorso anno. Dalla scorsa settimana, sembra voler tornare a difendere anche la sua fama di cannibale insaziabile.
Sarà la 13esima sfida tra il serbo e l’argentino: Nole conduce 9-3. L’ultima sfida a Wimbledon nel luglio scorso, quando Djokovic si impose in cinque set in semifinale. L’ultima successo di Del Potro risale invece alle semifinale di Indian Wells di quest’anno.
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