Stato-mafia – Pentito Onorato, “Riina usato da Craxi e Andreotti”
“Sento parlare di trattativa tra Stato e mafia. Ma quale trattativa? Io ho visto la convivenza tra politica, Stato e mafia. Toto’ Riina ha ragione quando dice che lo Stato lo ha lasciato solo. Prima lo Stato, Craxi e Andreotti, gli hanno fatto fare le cose, gli hanno fatto uccidere il generale Dalla Chiesa. E poi lo hanno lasciato solo. Perche’ Dalla Chiesa non dava fastidio a Cosa nostra”. Lo ha detto il pentito Francesco Onorato, deponendo stamattina davanti alla Corte d’Assise di Palermo nel processo per la trattativa Stato-mafia. Secondo Onorato – che apprendeva le informazioni da Salvatore Biondino, “coordinatore” della commissione provinciale e sempre in contatto con Toto’ Riina assieme al quale fu arrestato il 15 gennaio del 1993 – dopo la conferma delle condanne del maxi processo in Cassazione, ad inizio 1992, Riina se avesse potuto i politici li “avrebbe uccisi tutti”. Tuttavia c’era una lista di vittime: “i primi della lista erano Salvo Lima e Giulio Andreotti. Ma c’erano anche Calogero Mannino, Vizzini, i cugini Salvo, Claudio Martelli, Ferruzzi e Gardini”. Il capomafia corleonese, secondo il pentito, voleva assassinare anche il commissario Rino Germana’, che scampo’ a un agguato ed e’ stato il primo teste del processo per la trattativa. Cosa nostra, ha raccontato Onorato, nel 1992 era adirata anche con l’allora ministro della Giustizia Caludio Martelli: “Io da reggente della famiglia di Partanna Mondello, tra il 1987 e il 1988 presi 200 milioni per finanziare Claudio Martelli perche’ si diceva che faceva uscire i mafiosi dal carcere”, ha dichiarato l’ex boss, collegato in videoconferenza.
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