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Salute – Aumentano i rischi di cuore da adulti per chi ha la pressione alta da giovane

Salute – Aumentano i rischi di cuore da adulti per chi ha la pressione alta da giovane

Attenzione alla pressione in giovane eta’: se a 18 anni e’ piu’ alta rispetto alla media puo’ essere indice dello sviluppo futuro di problemi cardiaci. A lanciare questo campanello d’allarme gli studiosi della Northwestern University, negli Usa, con un articolo pubblicato sulla rivista Jama. Gli studiosi hanno ripreso i dati di uno studio svolto tra il 1985 e il 1986 su 4681 ragazzi, che all’epoca erano tutti di eta’ compresa tra i 18 e il 25 anni, seguendoli con periodici follow up per un successivo periodo di 25 anni. Dall’osservazione e’ risultato che buona parte di coloro che avevano la pressione piu’ alta dei loro coetanei in giovane eta’, pur se all’interno di valori considerabili ancora normali, da adulti sono poi andati incontro a problemi cardiovascolari: solo nel 22 per cento dei casi la pressione era rimasta all’interno di variabili considerate normali, mentre il resto dei partecipanti allo studio avevano sviluppato un’ipertensione da moderata ad elevata, con gravi rischi di problemi cardiaci. “Partire dai giovani per quanto riguarda la prevenzione e’ fondamentale- spiega il dottor Michele Gulizia, responsabile dell’unita’ operativa di cardiologia dell’Ospedale Garibaldi Nesima di Catania – spesso i ragazzi hanno infatti uno stile di vita non corretto, rientrano tardi, hanno il vizio del fumo, passano ore davanti a tv o pc e mangiano male, ed e’ proprio sulla prevenzione di certe cattive abitudini che occorre lavorare. Devono farlo anche i genitori, ricordando che per dare al proprio figlio un corretto stile di vita i gesti e gli esempi valgono piu’ delle parole”. “Ai giovani e’ diretto anche il messaggio ‘Al cuor non si comanda, ma bisogna averne cura’ scelto come slogan della campagna portata avanti da Fondazione per il tuo cuore- Hcf Onlus, che vedra’ dal 10 al 16 febbraio diverse cardiologie ospedaliere sul territorio aperte per visite e conferenze- sottolinea Gulizia, che e’ coordinatore della campagna- si potranno fare delle donazioni con un semplice sms per sostenere la ricerca cardiovascolare e i fondi raccolti saranno destinati, tra le altre cose, alla formazione di 40mila studenti di oltre 60 scuole italiane sulla rianimazione cardiopolmonare e l’utilizzo del defribrillatore semi- automatico”.

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