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Atleti russi accolti da una canzone lesbo

Atleti russi accolti da una canzone lesbo

Sotto gli occhi di Putin la delegazione di casa sfila sulle note di un provocatorio brano del duo femminile Tatù

Un curioso e inatteso fuori programma ha animato la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014. Durante la sfilata degli atleti russi padroni di casa, sotto gli occhi di un Vladimir Putin in piedi in tribuna e visibilmente emozionato, sono riecheggiate in tutto lo stadio Olimpico della città russa le note di una canzone del duo femminile Tatù, un gruppo che l’immaginario collettivo russo associa a una coppia lesbica.

Le cantanti dirette interessate hanno più volte smentito di avere una relazione, ma la voce è stata alimentata in Russia da una serie di video e altri canzoni sul tema. Il pezzo si intitola ‘Nas ne dogoniat’, in italiano ‘Non ci raggiungeranno’, e racconta la storia di una coppia lesbo che vuole fuggire di casa per stare insieme infischiandosene di quello che la società pensa di loro.

Una scelta per lo meno curiosa, considerate le polemiche che hanno accompagnato la vigilia dei Giochi invernali in tema di diritti degli omosessuali. Va tuttavia precisato che, nel contesto della cerimonia di inaugurazione, il testo della canzone può anche essere interpretato semplicemente in senso sportivo, ovvero un invito agli atleti russi a ‘non farsi raggiungere’, a vincere.

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