Skinny VS Curvy: ridateci il piacere dello shopping
di Angelica Losi TW @CatAstropheAngy
Il mercato “curvy” prende sempre più piede anche in Italia, complice le forme da sempre burrose delle donne mediterranee ma anche l’aumento delle percentuali di donne in sovrappeso su territorio Nazionale e questo porta a un aumento di modelle taglie morbide sui manifesti … no, purtroppo non è una proporzione reale.
Il marketing italiano invece, a differenza di quello estero, si nutre degli introiti dati dalle taglie 46- 48 ma non concede nessuna dimostrazione verso di loro: mentre in America sui manifesti di un colosso low cost vedremo presto una testimonial curvy, in Italia anche i marchi specializzati in taglie forti raramente sfoggiano una modella oltre una taglia 44.
È sensato secondo voi proporre capi curvy su corpi skinny? Tralasciando il fatto che una modella taglia regolare non incarna le problematiche di una taglia burrosa, non mostrando quindi a pieno la vestibilità del capo si va anche incontro a un messaggio pubblicitario fuorviante: se non conosceste il marchio e portaste una taglia 48 – 50 entrereste in un negozio in cui le modelle sono “magre da morire”?
Altro messaggio errato che non vorrei mai passasse è che una taglia 44 è curvy, una taglia 44 è REGOLARE! Mettetevelo in testa case di moda, anche voi a sostegno delle curvy, non fate trasparire una frase così errata facendo sentire “sbagliate” o “sovrappeso” donne o peggio ancora teenager già in crisi di per sé con l’immagine della modella taglia 0. Fateci amare la moda, ridateci il piacere dello shopping!
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