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Stamina, stop infusioni a Brescia. Ira di Andolina: ”Viola la legge”

Stamina, stop infusioni a Brescia. Ira di Andolina: ”Viola la legge”

Adnkronos Salute) – Dai medici degli Spedali Civili di Brescia arriva uno stop alle infusioni di cellule staminali preparate secondo il metodo Stamina. Martedì sera ”ho ricevuto una comunicazione dei medici che a Brescia somministrano il trattamento Stamina: mi annunciano che hanno deciso di sospendere la loro collaborazione fino a data da destinarsi”, in attesa che si esprima il nuovo Comitato di esperti nominato dal ministero della Salute. Lo ha annunciato Ezio Belleri, commissario straordinario dell’azienda ospedaliera bresciana, audito in Commissione Sanità del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla vicenda Stamina. Le somministrazioni a Brescia, ricorda Belleri, “al momento erano già sospese per ragioni che non dipendono dall’azienda” ospedaliera lombarda, “ma perché l’unica biologa” autorizzata da Stamina alla preparazione delle staminali “era assente per ragioni personali nel mese di aprile. Abbiamo appreso dalla stampa che questa assenza probabilmente si protrarrà ancora. Nel frattempo” martedì ”in tarda serata mi è arrivata la comunicazione da parte dei medici” degli Spedali Civili che fino ad ora hanno somministrano i trattamenti Stamina. I camici bianchi, riferisce Belleri, scrivono che in questi anni hanno dato disponibilità al trattamento secondo la metodica proposta da Davide Vannoni, “in buona fede e a titolo gratuito” e nella convinzione che non fosse “nocivo per i pazienti. Avendo appreso che il ministero della Salute” ha predisposto “il decreto di nomina del nuovo Comitato” di esperti chiamati a esprimersi sul metodo ai fini di un’eventuale sperimentazione, i medici hanno ritenuto “opportuno e doveroso sospendere la collaborazione rimanendo in attesa che si dia una risposta esauriente sulle questioni aperte in relazione a tale metodica”. La decisione è dunque quella di sospendere le infusioni “fino a data da definirsi”. LA REAZIONE DI STAMINA – “Lo stop alle infusioni di cellule staminali a Brescia viola la legge. Ma, a quanto pare, qui in Italia della legge non importa a nessuno” commenta Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation. “Le infusioni – spiega Andolina all’Adnkronos Salute – sono ordinate da giudici civili. Secondo le norme vigenti, se il giudice stabilisce che si deve fare qualcosa bisogna farla. Non capisco come si possa violare la legge”. Per Andolina questo annuncio “è terribile perché le conseguenze sono la morte dei pazienti”. Inoltre, secondo il medico, non ha senso riferirsi al Comitato scientifico, a proposito del fatto che i medici hanno deciso di sospendere in attesa della pronuncia del nuovo Comitato. “Cosa c’entra?”, si chiede. “A Brescia non si fa la sperimentazione, di cui si occupa il Comitato, ma terapie compassionevoli. Sono due questioni regolamentate da due leggi diverse: una regolamenta le cure compassionevoli, l’altra la sperimentazione. Con lo stop alle infusioni si configura un reato molto grave”, conclude. PROCESSO A VANNONI – Si apre intanto giovedì a Torino il processo al fondatore della Stamina Foundation, Davide Vannoni, accusato di tentata truffa ai danni della Regione Piemonte. Di recente il guru del controverso metodo ha cambiato legale e a difenderlo ci sarà l’avvocato Liborio Cataliotti di Reggio Emilia, lo stesso che aveva assistito Wanna Marchi, affiancato dall’avvocato Pasquale Scrivo di Reggio Calabria. A quanto si apprende, la difesa ha già presentato una lista di una trentina di testimoni e circa 800 documenti. L’accusa sarà sostenuta dal pm Giancarlo Avenati Bassi.

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