Francia e Lussemburgo non possono applicare un’Iva ridotta per gli ebook: a rischio anche la scelta italiana
La decisione del ministro Franceschini di applicare un’Iva ridotta agli e-book, parificandoli ai testi cartacei, cioè il 4% anziché il 22%, deve ancora passare dal via dell’Unione Europea.
Nei giorni scorsi la giustizia europea si è espressa contro, attraverso una sentenza della Corte della UE che riguarda l’Iva sugli e-book di Francia e Lussemburgo e che ipoteca negativamente anche le decisioni del nostro Paese.
Infatti il Lussemburgo applicava agli e-book un’aliquota Iva del 3%: questo per la Corte è contrario all’aliquota minima che deve essere del 5%, a meno che in sede europea e non nazionale si sia deciso diversamente.
Anche l’aliquota francese del 5,5% sugli ebook è contraria alla legislazione europea perché gli e-book non sono considerati un bene ma un servizio: per i giudici europei solo i libri e gli e-reader sono un supporto, mentre gli e-book appartengono alla tipologia della comunicazione elettronica.
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